L'espressione Figlio di Dio si trova prevalentemente nelle religioni ebraica e cristiana.

Essa è affermata nel Credo niceno con riferimento a Gesù.

Bibbia

Il titolo «figlio di Dio» nella tradizione ebraica ha diverse valenze. Viene attribuito al popolo di Dio: "Israele è il mio figlio primogenito" (Es 4,22), Dall'Egitto ho chiamato mio figlio (Os 11,1). In forma indiretta viene espresso in Dt 14,1; 32,6.18; Is 43,6. Questo titolo è attribuito a Israele costantemente nella tradizione biblico-giudaica.

Nell'orizzonte della ideologia regale il Messia, discendente del re Davide, assume un rapporto filiale con Yvhw, che viene celebrato nel Sl 2:7:"Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato".

Il titolo «figlio di Dio» è attribuito anche agli angeli caduti: «i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero» (Sl 29,1; Sl 89,6-7 e Gn 6,2).

Vangeli

Gesù non impiega mai direttamente e in modo integrale l'espressione "figlio di Dio" in riferimento a se stesso. Tuttavia, la adotta implicitamente e, in molteplici passi, la impiegano rispetto a Gesù Cristo.

Nei Vangeli diventa un termine più specifico per indicare il Messia, inviato da Dio per portare a termine l'opera di salvezza del suo popolo.
Il Vangelo secondo Marco in particolare è orientato, secondo l'opinione comune degli studiosi, alla "dimostrazione" che Gesù è il "Figlio di Dio", mediante il compimento delle profezie dell'Antico Testamento.

Anche i riferimenti alla preesistenza di Cristo al concepimento verginale di Maria sono implicitamente collegati al titolo di "Figlio di Dio".

Nei Vangeli (Nuovo Testamento) Gesù si riferisce a se stesso come il figlio in quattro occorrenze: tre in Mc ed una in Mt; in Mc 12,1-12 con un discorso parabolico (Parabola dei vignaioli omicidi), in Mc13,32 ed in Mt 11,27 in maniera implicita. In Marco 14:36 si riferisce a Dio Padre col termine confidenziale Abbà (lett. "papà").

Gli Evangelisti chiamano Gesù con il titolo «Figlio di Dio» numerose volte: 13 in Matteo, 6 in Marco, 8 in Luca, 33 in Giovanni. Nella lettere di s.Paolo il titolo ricorre 17 volte.

In Matteo sono chiamati figli di Dio "gli operatori di pace" Mt 5,9

  • il re
  • il Messia
  • il popolo d'Israele, quello prediletto da Dio.
  • gli angeli
  • gli operatori di pace

Vari sono i passi in cui appare l'espressione , tra cui:

  • 1,1: "Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio".
  • 3,11: "Gli spiriti immondi, quando lo vedevano, gli si gettavano ai piedi gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!»".
  • 5,7: "e urlando a gran voce disse: «Che hai tu in comune con me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!»"
  • 14,61: "Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: «Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?»"
  • 15,39: "Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: «Veramente quest'uomo era Figlio di Dio»".

Soprattutto quest'ultima professione di fede, pronunciata dal centurione romano (pagano), è un evidente indizio dell'intenzione dell'evangelista.

I Padri della Chiesa affermarono la dottrina della doppia generazione di Gesù: da Dio Padre nell'eternità, e da Maria nella storia umana.

La filiazione divina

Nel cristianesimo, l'appellativo di "figlio di Dio" può spettare anche alle creature umane (1 Gv 3,1). Cristo, oltreché Salvatore e Redentore, è considerato anche colui che ha riconciliato l'umanità con Dio Padre, rendendo l'uomo suo figlio. La filiazione apre alla theosis.

Islam

Nell'islam si nega perentoriamente che Dio possa avere un Figlio. Si afferma che Dio è uno solo e l'idea che possa generare un Figlio è considerata una bestemmia e totalmente contraria al monoteismo.

Gesù Cristo è considerato un profeta. Per l'islam, tutti i profeti sono esseri umani e non hanno qualità divine.

Altre religioni

L'espressione è anche presente, ma con significati completamente diversi, in varie forme di religione politeista. Nell'antica religione greca e latina, infatti, gli dèi erano concepiti in forma antropomorfa, e per questo si univano con uomini e donne mortali generando da loro dei figli, che sono indicati come semidei o eroi. Alcuni esempi:

  • Ercole è figlio di Giove e Alcmena, moglie di Anfitrione.
  • Enea è figlio di Venere e di Anchise.

Note

Voci correlate

  • Figlio dell'uomo
  • Gesù
  • Verbo divino

Altri progetti

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Collegamenti esterni

  • (EN) Son of God, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
  • (EN) Figlio di Dio, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.

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